Lo studio - promosso e guidato da ricercatori dell'Alma Mater con il contributo del CNR - pubblicato sulla rivista internazionale Current Biology (Cell Press) ha analizzato la popolazione batterica intestinale di 24 semi-supercentenari (soggetti di età compresa tra i 105 e 110 anni) della provincia di Bologna, confrontandola con quella di centenari (99-104 anni), anziani (65-75 anni) e adulti (20-25 anni) arruolati nella stessa area geografica per limitare le differenze dovute alle abitudini alimentari e allo stile d vita. Lo studio - il primo al mondo - consentirà di gettare nuova luce sul microbiota di soggetti così eccezionalmente longevi.
E' emerso, infatti, l'esistenza di un "core microbiota" costituito da specie simbionti (appartenenti prevalentemente alle famiglie Ruminococcaceae, Lachnospiraceae e Bacteroidaceae) generalmente associate a uno stato di salute e produttrici di molecole importanti per il nostro organismo come gli acidi grassi a corta catena.
E' stato, inoltre, rilevato nei semi-supercentenari, un aumento di batteri. Si può ipotizzare che la maggiore abbondanza di Christensenellaceae, associato all'osservato aumento di bifidobatteri e Akkermansia costituisca una sorta di "firma" da ricercare nel microbiota intestinale di persone particolarmente longeve.
(Sintesi redatta da: Claudio Magi)