Circa un anziano su 2 è malnutrito al momento del ricovero in ospedale. E molti non si rendono nemmeno conto di esserlo: potrebbero, infatti, avere un peso normale o in sovrappeso, ma hanno uno scarso tono muscolare o una bassa percentuale di massa magra. Condizione che spesso, nei pazienti con malattie come l’infarto o la polmonite, aumenta la probabilità di complicanze, riammissione ospedaliera e persino di morte. Di questo si è discusso durante il primo Congresso Nazionale della Società Italiana di Malnutrizione Clinica e Metabolismo (Sinuc), dove sono stati presentati i risultati di una delle più vaste ricerche cliniche sulla nutrizione e sugli effetti della supplementazione nutrizionale orale negli over 65 malnutriti, in particolare sulle riammissioni in ospedale e tassi di mortalità.
I risultati dello studio Nourish (Nutrition effect on Unplanned ReadImmisions and Survival in Hospitalized Patients) dimostrano che la terapia con un supplemento nutrizionale orale è associata a una riduzione del 50% del tasso di mortalità nei 90 giorni successivi alla dimissione ospedaliera, in una popolazione di pazienti anziani malnutriti con malattia cardiaca o polmonare.
Gli autori dello studio, apparso su Clinical Nutrition, hanno stimato che si potrebbe salvare una vita ogni 21 pazienti che assumono supplementi nutrizionali a fini medici speciali, il che dimostra l’elevata efficacia di questa terapia. “Spesso si sottovaluta l’importanza che la massa muscolare e la forza clinica hanno nell’ambito del recupero post-ricovero e della malattia stessa - afferma Maurizio Muscaritoli, presidente Sinuc - . Il supporto metabolico-nutrizionale adeguato ne rappresenta una componente fondamentale, e che pertanto non può essere ignorata”.
(Fonte: tratto dall'articolo)