Conciliare lavoro e famiglia non è facile, ma diventa addirittura “discriminante” quando in famiglia c'è una persona con disabilità di cui prendersi cura: penalizzazioni nel percorso professionale e nella retribuzione salariale sono le principali discriminazioni a cui va incontro il lavoratore “caregiver”, soprattutto se è donna. E' quanto emerge dalla ricerca “Discriminazioni e lavoro di cura: il caso aiutanti familiari”, realizzata da Arcs, Ligues des Droits de l’Homme e altri parner internazionali, nell'ambito del progetto “Agir contre les écarts de salaire Femmes/Hommes (GPG): prendre en compte le cas des aidantes informelles”. La ricerca sul campo, realizzata con metodologia qualitativa, raccoglie testimonianze e storie di 5 donne e 4 uomini, impegnati sul doppio fronte del lavoro fuori casa e della cura di un familiare. Obiettivo generale dell'iniziativa, spiegano i promotori, è “rendere dignità e giustizia a quei soggetti che riteniamo imprescindibili figure per un’equa organizzazione del welfare”.
(Fonte: tratto dall'articolo)