Ammonta a circa 6 miliardi e 932 milioni di euro la spesa sociale sostenuta dai Comuni per l'anno 2015. Un dato in leggero aumento (+0,2) rispetto al 2014 a conferma di una tendenza alla crescita della spesa degli enti locali in welfare. I servizi sociali locali sono molto importanti considerando l’articolazione della spesa sociale pubblica statale, ancora fortemente sbilanciata sulle erogazioni monetarie piuttosto che sui servizi, e su alcune categorie – gli anziani – a discapito di altre – ad esempio le famiglie. Nel 2015 infatti l’Italia ha destinato alla protezione sociale il 30% del prodotto interno lordo, equivalente a circa 8mila euro l’anno pro-capite.
In media un cittadino italiano beneficia di 114 euro annui in servizi sociali, ma i dati sono ampiamente sbilanciati a seconda delle regioni. Fatta eccezione per la Sardegna dove le amministrazioni comunali hanno speso nel 2015 in media 228 euro per abitante, infatti, nel Sud si va dai 21 euro per abitante in Calabria a un massimo di 73 euro in Sicilia. Nel Centro e nel Nord Italia si passa dagli 86 euro pro-capite dell'Umbria fino al massimo di 508 euro per la Provincia di Bolzano. Il 38,5% delle risorse è destinato alle famiglie con figli, il 25,4% ai disabili, il 18,9% agli anziani, il 7% al contrasto della povertà e dell’esclusione sociale, il 4,2% agli immigrati e lo 0,4% alle dipendenze. Il rimanente 5,6% della spesa sociale dei comuni è assorbito dalle spese generali, di organizzazione e i servizi.
(Fonte: tratto dall'articolo)