Il collettivo anziani, costituito da quegli individui che escono dal mercato del lavoro produttivo al compimento dei sessant'anni, non è una realtà omogenea, indistinta se non per il fatto che i soggetti che lo compongono assumono il ruolo di ex lavoratori. Gli anziani costituiscono una realtà complessa e articolata, distinguibile, non solo per genere, ma anche per fascia d'età o generazione e condizioni di salute. Siamo di fronte a generazioni d'individui con specificità e differenze che debbono essere sistematicamente riconosciute in termini di previdenza, assistenza, politiche sanitarie, per il tempo libero.
I grandi anziani presentano specificità e peculiarità rispetto ad altre generazioni di anziani, che s' iscrivono in un contesto di vulnerabilità: un maggior isolamento sociale, condizioni fisiche meno prestanti, un corpo segnato dall'età, condizioni biologiche "usurate" a causa dell'età.
Individui che, in casi non infrequenti, non riescono a sfuggire a forme di esclusione sociale. I grandi anziani non sono condizionati nella loro salute e nella loro malattia solo dalla dotazione genetica, ma anche da diverse variabili sociali: la classe sociale d'appartenenza, le condizioni igieniche, i consumi culturali, la qualità degli scambi relazionali e comunicativi, spesso ridotti per questa fascia di popolazione.
Le condizioni nell'anzianità, in particolare quella dei grandi anziani, sono l'esito dell'accumulo di vantaggi e svantaggi che hanno caratterizzato la vita precedente.
Il volume, pensato per studiosi, decisori pubblici, operatori, si compone di due parti, la prima di riflessione teorica, la seconda di presentazione di una ricerca empirica sulla vita e sulle condizioni di salute dei grandi anziani nell'area metropolitana milanese. (Fonte: www.francoangeli.it)