Il rapporto "The Twin Threats of Aging and Automation", realizzato da Mercer e Oliver Wyman, ha analizzato i rischi posti dall'automazione sui mercati del lavoro in 15 Paesi nel mondo. L'Italia si trova al centro di un incrocio pericoloso: è un Paese con una forza lavoro sempre più anziana (gli occupati tra i 50 e i 64 anni saranno il 38% entro il 2030) e impiegata in attività manuali e ripetitive. Non è una questione legata solo alle competenze, ma anche al tessuto economico: i grandi Paesi manifatturieri sono quelli che subiscono di più i rischi dell'automazione sulle classi di lavoro anziane . Gli over 50 che potrebbero essere sostituiti dall'automazione sono il 59% in Giappone, oltre il 60% in Sud Corea e Cile. Sfiorano il 70% in Vietnam e Thailandia. E toccano il 76% in Cina. Alle spalle di questo gruppo c'è l'Italia, seguita a stretto giro dalla Germania (57%). Marco Valerio Morelli, amministratore delegato di Mercer Italia, afferma che i lavoratori più anziani sono una fonte preziosa di esperienza, produttività e flessibilità e che, per governi e aziende, sarà cruciale, nei prossimi anni, elaborare strategie per valorizzare l'apporto di questa forza lavoro. Oliver Wyman sostiene che sono necessarie politiche molto lungimiranti in termini di valorizzazione delle classi più anziane di lavoro sia per evitare squilibri profondi nella società e nella produzione di reddito che per mantenere una sostenibilità complessiva dei sistemi previdenziali.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)