La ricerca sui "Luoghi dell'incontro" diventa laboratorio di riflessione e di composizione di esperienze diverse, che da individuali e collettive si trasformano in memoria storica della comunità locale e nazionale. La memoria è una ricostruzione a posteriori, che avviene attraverso il raffiorare dei ricordi in base agli stimoli e alle indicazioni del presente. In questa dimensione è stata condotta la ricerca finalizzata ad affrontare l'intreccio problematico tra memoria e luoghi dell'incontro. La ricerca è stata impostata come un processo di autoformazione e il suo esito è duplice: l'individuazione di alcuni snodi nella memoria sociale delle generazioni dell'Italia fascista e repubblicana e la produzione di percorsisulle modalità di costruzione delle memorie collettive degli ultimi cinquanta anni. In questo modo si spera di contribuire a creare l'identità di un popolo: rigenerando valori, simboli, forme di convivenza, attraverso processi di memorie, plurime e diverse. Questa ricerca delle "Perle della memoria", sviluppa una rete visibile di percorsi di memoria diffusi, registrando le differenze, ma anche le comuni appartenenze e valorizzando iniziative e strutture già esistenti.
La forte accelerazione della nostra vita tende a non assorbire e valutare le emozioni su cui la memoria si basa, come sugli affetti, sugli aspetti emozionali, nell'ambito dei sentimenti, delle passioni che comportano gli eventi. Le testimonianze portano uomini e donne in carne e ossa, con i loro sentimenti e le loro scelte di vita, con un impatto emotivo nei confronti degli eventi storici, a ricordare secondo l'impercettibile filo rosso delle emozioni. Le testimonianze riconsegnano così ai legittimi attori degli eventi e all'ascoltatore attento, il senso dell'essere nella storia. (Fonte: www.50epiu.it)