Secondo Gianpiero Dalla Zuanna, docente di demografia, nel 2040 si andrà in pensione a non meno di 70 anni e i giovani in attività saranno pochi, non perché mancherà il lavoro ma perché ce ne saranno di meno.
Le scuole saranno sempre più vuote e con sempre meno bisogno di insegnanti e le famiglie risponderanno a una struttura di tipo «verticale» (nonni, genitori, figli), con pochi legami orizzontali (fratelli e sorelle, cugini) e diagonali (zii, nipoti). Questo a causa in parte della crisi economica ma, principalmente, dell’uscita dall’età fertile delle baby boomers (nate tra il ’55 e il ’75), madri di una generazione molto più limitata.
In compenso la durata della vita media sarà sempre più lunga. Le persone con più di 95 anni supereranno i 600mila entro 20-25 anni e al 2055 saranno più di un milione mezzo. Il nuovo equilibrio demografico porterà, quindi, a un rimodellamento della società.
(Fonte: www.fondazioneleonardo.it)