I pensionati italiani che si sono trasferiti all’estero dal 2000 per migliorare la propria situazione economica sono 16.420, con un trend in crescita del 64% nel 2014. In molti altri Paesi questa tendenza esiste da decenni. Ad esempio in Nord America è dal 1979 che la rivista International Living, pensata per pensionati che vogliono trasferirsi all’estero, ogni anno fa la classifica dei 25 Paesi più convenienti. Molti governi, Thailandia, Portogallo, Marocco e buona parte dell’America Latina hanno adottato politiche migratorie adeguate per invogliare i pensionati del Primo Mondo. La Thailandia è considerato il Paese col miglior rapporto qualità-prezzo ed ha un visto No Immigrant O per pensionati. Per risiedere basta avere più di 50 anni, fedina penale pulita, assenza certificata di malattie infettive e conto bancario di minimo 20.000 euro; col certificato di matrimonio il diritto è esteso al coniuge. L’Italia è il sogno dei pensionati americani, perché, pur essendo abbastanza cara, è tra i 5 Paesi più divertenti al mondo, ha ottime infrastrutture e un buon sistema sanitario. I pensionati italiani preferiscono Brasile, Spagna e Portogallo (Marocco e Tunisia meno a causa degli attentati antioccidentali). Ora in ascesa il Portogallo perché ha una legge che prevede per chi ha lo status di «residente non abituale» (almeno 183 giorni trascorsi nel Paese) dieci anni d’esenzione dalle tasse (quindi si incassa la pensione lorda) con un costo della vita di circa la metà dell’Italia. Inoltre Spagna e Portogallo hanno il vantaggio di una buona copertura sanitaria.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)