Secondo l’ultimo rapporto Istat sulla salute in Italia e in Europa, i nostri anziani vivono più a lungo ma non hanno una qualità della vita delle migliori e, superati i 65 anni, vivono peggio della maggior parte dei coetanei dell’Unione. Nonostante una speranza di vita di un anno superiore alla media UE, un senior italiano su due soffre di almeno una malattia cronica grave e il 37,7% riferisce, durante l’intervista, di aver provato dolore fisico nel mese precedente. Inoltre il 23,1% ha gravi limitazioni motorie, anche se è uno svantaggio di soli 2 punti percentuali sulla media Ue, dovuti soprattutto alla presenza in Italia di molte donne molto anziane. Rispetto ai servizi il 58,1% degli anziani con grave riduzione di autonomia rileva di non ricevere abbastanza aiuto. Di contro un anziano su quattro può contare su una solida rete di sostegno sociale e anche se in condizioni di salute precarie, sono il 12,8% gli anziani che possono offrire almeno una volta a settimana aiuto a familiari e non familiari con problemi di salute. Giorgio Alleva, presidente dell’Istat, segnala però che «Si parla di lobby degli anziani in una società che ha come priorità i bisogni di una quota di popolazione crescente, cioè quella anziana, spostando in secondo piano le risposte alle richieste della popolazione più giovane che ha prospettive più lunghe di fronte».
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)