I pomodori si rivelano un valido aiuto contro le malattie che colpiscono la prostata. Un nuovo studio internazionale, pubblicato su Oncology and Cancer Case Reports, rivela la loro utilità anche nel combattere l’iperplasia prostatica benigna (anche detta IPB), che è l’ingrossamento – non dovuto a tumori – della ghiandola prostatica, i cui fattori di rischio sono principalmente l’età del paziente (colpisce soprattutto dai 40 anni in su), la familiarità, l’assenza di attività fisica, le disfunzioni delle erezioni e alcune condizioni mediche come l’obesità, le malattie cardiovascolari e il diabete di tipo 2.
La patologia, che è piuttosto comune quando si va avanti con gli anni, provoca un maggiore stimolo a fare la pipì e una maggiore difficoltà, oltre a bruciore e incontinenza.
Anche in questo caso al centro dell’attenzione ci sarebbe il licopene, un potente antiossidante di cui sono ricchi i pomodori e che dà a questi ortaggi il caratteristico colore rosso.
I ricercatori hanno analizzato 67 studi precedenti. I risultati? Il licopene può essere utile per mettere un freno all’ingrossamento della prostata. .
Ovviamente – come si legge nella ricerca – non sarà sufficiente mangiare pomodori, anche perché il licopene non si assorbe tanto facilmente nel sangue a meno che non sia trasformato in qualche modo, per questo si pensa alla possibilità di somministrarlo in pillole.
(Fonte: tratto dall'articolo)