Una nuova definizione della malattia di Alzheimer può cambiare radicalmente la diagnosi e la terapia per tale malattia? Sembrerebbe di sì. Le nuove linee guida pubblicate in aprile su Alzheimer’s & Dementia modificano la diagnosi dell’Azheimer sulla base o meno di alcuni marcatori biologici, detti anche biomarcatori. Attualmente, però, tale ridefinizione sarà confinata soltanto a scopo di ricerca e non andrà ad incidere sulla diagnosi dei pazienti. Prima che questo avvenga, infatti, sono necessari ulteriori studi di conferma. Intanto, è bene però cercare di capire come potrebbe modificarsi la terapia, grazie a una diagnosi precoce. La ricerca sul morbo di Alzheimer è ancora in atto, è vero. Ma sembrerebbe essere davvero a buon punto. Secondo il dr. Jason Karkawish, autore delle linee guida, «la nuova definizione è un tentativo di spiegare meglio le cause che determinano problemi cognitivi e in secondo luogo potrebbe dare ai medici l’opportunità di prescrivere trattamenti in grado di rallentare o persino prevenire la demenza».
(Fonte: tratto dall'articolo)