I farmaci contro l’Alzheimer funzionano, per ora, solo nelle fasi precoci, quindi è fondamentale la diagnostica precoce della malattia. Anche un’azienda outsider come Nestlè, in partnership con AC Immune ha finanziato uno studio per un test capace di rintracciare la proteina tau nel sangue dei pazienti. Si è discusso per anni su quale debba essere il target più efficace per combattere la degenerazione dei neuroni. Le due proteine candidate sono la beta amiloide e la tau, entrambe prodotte in eccesso nell’organismo di chi è malato. Sembra però che anche grassi e insulina siano indicatori della malattia incipente. Sulla base della quantità di alcuni lipidi presenti nel sangue, un test sviluppato dalla Georgetown University School of Medicine ha predetto lo sviluppo di demenza in un gruppo di anziani tre anni prima del suo esordio col 90% di accuratezza. E i ricercatori del National Institute on Aging statunitense stanno lavorando ad un test dopo la scoperta che la proteina IRS-1, coinvolta nel circuito di segnalazione dell’insulina nel cervello, è carente nelle persone malate.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)