In una lettera congiuntail Coordinamento Nazionale Famiglie con Disabilità (Confad) e la Federazione Italiana Rete Sostegno e Tutela (First) hanno chiesto a gran voce al Governo una legge che riconosca e tuteli i caregiver familiari.
“La pandemia ha gravato in modo drammatico ed estenuante sulle famiglie con disabilità: i caregivers familiari si sono dovuti assumere ulteriori responsabilità sostituendosi anche ai servizi fondamentali sospesi, evidentemente ritenuti accessori o perfino marginali dalle istituzioni – si legge nel documento -. Per non tacere sull’emergenza lavorativa scaturita per i caregivers familiari costretti a conciliare anche l’attività lavorativa con quella di caregiving, la quale ha assunto e assume connotati di ulteriore gravità, non supportata dalle necessarie tutele professionali, sia in tempo di lockdown che nel periodo post pandemico”.
Di qui la raccomandazione ad adottare nel testo di legge anche tutte le misure idonee alla tutela del posto di lavoro e in subordine ad un reale percorso di riqualificazione e ricollocazione che non si limiti al mero riconoscimento di figura assistenziale e/o infermieristica, ma che riconosca le professionalità pregresse e le adatti anche ad un contesto lavorativo mutato dalle nuove tecnologie e alle diverse nuove modalità d’impiego.
Le due sigle oltre a chiedere che la fase emendativa e la successiva approvazione del disegno di Legge n. 1461, attualmente depositato presso l’XI Commissione del Senato, non siano più rinviabili, indicano cinque punti che ritengono “imprescindibili per una buona legge nazionale”:
- primo, “il caregiver familiare è diverso e distinto dalla persona con disabilità di cui si prende cura: i fondi per la non autosufficienza hanno il loro iter, il loro scopo, la loro ragione d'essere. Le misure per i caregivers familiari devono prevedere l’opportuno incremento del fondo di dotazione specifico, senza confusioni con altri fondi”;
- secondo, “il criterio della parentela è fondamentale: il caregiver è familiare, secondo quanto indicato dalla legge del dicembre 2017. Nulla a che vedere con i badanti, Oss che hanno già i loro indirizzi e le loro tutele”;
- terzo, “il caregiver familiare convive con la persona con disabilità che accudisce: il criterio della convivenza è fondamentale, anche per l'individuazione di chi effettivamente presta l’opera di cura continuativa alla persona non autosufficiente”;
- quarto, “i sostegni imprescindibili: contributi figurativi, prepensionamento, sostegno economico”;
- quinto, “il diritto al sollievo, riposo, salute: deve essere garantito al caregiver familiare il diritto al riposo, al sollievo, alle cure, con programmi stabili di assistenza garantita e di emergenza in caso di malattia e/o ricovero del caregiver familiare, sono diritti umani fondamentali, ad oggi non garantiti per i caregivers familiari”.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)