Il testo di legge sui "caregiver familiari" così chiamati dall'inglese "care" (cura) e "giver" (colui che dà) arriva oggi in discussione in Commissione Lavoro del Senato. Il nostro Paese è uno dei pochi a non aver dato diritti e tutele a questa figura: finora sono semplici lavoratori. Il Regno Unito, la Francia, la Svezia e i Paesi Bassi, in base a quanto emerso dal rapporto "Informal care" della Commissione non soltanto hanno politiche nazionali e riconoscono diritti specifici, ma offrono formazione, reddito e benefit previdenziali.
Da tempo i familiari lamentano il fatto di essere lasciati soli in questo enorme carico. In base ai dati Inps del dicembre 2019, nel nostro Paese le persone che hanno gravi limitazioni sono tre milioni pari al 5,2 per cento. Gli anziani ultra 75enni in condizione di disabilità sono un milione e mezzo. E 2,3 milioni di familiari vivono con almeno con una persona con limitazioni gravi. In base a uno studio del premio Nobel Elizabeth Blackburn i caregiver hanno una speranza di vita dai 9 ai 17 anni più bassa a causa dello stress. La senatrice del M5S Simona Nocerino spiega "il disegno di legge è stato approvato da tutte le forze politiche ed è stato depositato in Commisione di Lavoro e previdenza sociale al Senato. La legge prevede, che i caregiver abbiano diritto al telelavoro e allo smart working (lavoro intelligente) se l'attività lavorativa lo permette, e ricevano tre anni di contributi figurativi equiparati al lavoro domestico".
(Sintesi redatta da: D'Amuri Vincenzo)