Adottato nella terapia anti-demenze, Hero è un robot dal design minimale, volutamente senza faccia, perché proprio le sperimentazioni hanno messo in rilievo che i pazienti, in questa sorta di “gioco terapeutico”, attribuiscono più volentieri un volto da loro immaginato. Una prima versione con un volto di bambino è stata quindi corretta per scegliere la neutralità. Realizzato in Giappone, “Hero-chan” costa 5,5 mila yen (circa 50 euro) e, secondo gli sviluppatori, è destinato principalmente agli anziani per i suoi effetti curativi.
Ha la voce registrata di un bambino umano reale con molteplici stati emotivi per rafforzare la sensazione di presenza e facilitare le interazioni emotive. Hiro vocalizza simultaneamente degli stati emotivi, che rispondono alle azioni degli anziani: piange quando viene lasciato solo e si calma quando viene preso in braccio. Inoltre, se viene abbracciato, inizia a ridere. Nei prossimi mesi si uscirà dalla fase sperimentale per arrivare a quella definitiva.
Gli anziani hanno avuto i seguenti effetti positivi: hanno aumentato l’interazione sociale (perché il gioco avvicina e rende complici); recuperato parti della memoria; ridotto lo stress e riattivato il movimento. Inoltre, salvo casi rari, è stato accettato da tutti i malati. Il progetto mira a: incoraggiare l’uso di soluzioni robotiche nelle case di cura e in contesti in cui sono presenti vulnerabilità; migliorare le interazioni tra infermieri e pazienti; migliorare il benessere (psicologico, fisico, sociale) degli attori coinvolti.
(Sintesi redatta da: Nardinocchi Guido)