Hai mai sentito parlare dei nipoti di Babbo Natale?
Sono persone speciali che hanno un compito ben preciso, quello di realizzare i desideri delle persone anziane sole.

Inizia così la presentazione del progetto Nipoti di Babbo Natale, un’idea semplice e al contempo innovativa per vivere il prossimo Natale con un pizzico di solidarietà.
L’idea originale è di una ragazza Ceca, Katerina Neumann, ma è stata portata in Italia da Un sorriso in più, un’associazione attiva da 10 anni a sostegno delle persone sole: anziani, bambini e ragazzi che vivono situazioni di disagio sociale. 

In Repubblica Ceca, nel 2017, la radio nazionale ha realizzato e promosso questo progetto al quale hanno partecipato centinaia di case di riposo, portando quasi 14.000 anziani a veder realizzato un loro desiderio.
Può sembrare una cosa banale, ma non è così per una persona anziana ospite di una struttura residenziale, in una fase della vita in cui spesso sono altri a decidere per lei. In questo contesto poter esprimere un desiderio ed essere ascoltati, uscendo dai normali binari di standardizzazione, può portare a una grande gratificazione.

Sul sito dedicato al progetto, troviamo le parole di Rina, 81 anni, alla quale “piacerebbe mangiare di nuovo il pesce come si fa da noi, in particolare le anguille, che devono essere quelle buone con la pelle bianca sotto. E vorrei andare a mangiare con una operatrice che lavora qui e che non sa quanto sono buone le anguille…”; ma c’è anche Vincenzo, di 63 anni, che vorrebbe una radio per poter ascoltare un po’ di musica in camera sua; Luigia C., di 85 anni, vorrebbe invece fare “una passeggiata con un bel giovane”, mentre a Renato “piacerebbe fare la coda per entrare in un museo.”

I desideri possono essere semplici oggetti o vere e proprie esperienze, possono essere recapitati dagli operatori della struttura, o consegnati personalmente. L’espediente del sito Internet, con una grafica accattivante, serve solo a riportarci a qualcosa di ben noto nel nostro Paese, ma che a volte sembra sopito. La capacità di mettersi in ascolto e di nutrire i legami di prossimità, riagganciando, soprattutto durante le festività, chi rischia di vivere ai margini.