All’inizio sembravano posti isolati sui quali aveva allungato i tentacoli la "piovra" chiamata Coronavirus.
Col passare dei giorni Mondovì, Cossato, Brusasco, Borgomanero e poi Casale, Grugliasco, Pogno, Bosconero, Trofarello si sono tristemente imposti all’attenzione come la lunga lista senza dei comuni piemontesi sedi di case di riposo per anziani in cui la pandemia s’era lasciato dietro un elenco di morti in progressivo aumento.
Poi il numero dei decessi e le notizie sullo stato dei ricoveri in altre regioni a partire dalla Lombardia ha trasformato il fenomeno da una quasi normalità - “tanto sono morti perché anziani” - in qualcosa di più grave di cui preoccuparsi seriamente e forse anche vergognarsi.
Ora se ne parla diffusamente, e quei “capelli bianchi” confinati in ospizi sono entrati a far parte dei dibattiti sul “non sappiamo quando non sappiamo come”.
E nell’attesa non resta che trovare il modi di far passare queste giornate di primavera pensando e facendo finta di non pensare.
Come? Niente di nuovo, almeno in questo.
(Fonte: tratto dall'articolo)