Non ho l’età è un’indagine, promossa a Modena, per descrivere i “nuovi anziani”: cosa è cambiato e sta cambiando negli atteggiamenti, nei comportamenti e nei bisogni.
Questo report si basa sulle indicazioni emerse da due diverse indagini qualitative. La prima raccoglie 7 interviste a testimoni significativi, uomini e donne che su questo tema hanno idee e riflessioni da proporre. La seconda sintetizza il lavoro di due focus group (per un totale di 700 persone).
I partecipanti erano diversi per età: il primo accoglieva prevalentemente over 65, il secondo under 65.
Il primo gruppo ha raccontato l’anzianità e la vecchiaia come una dimensione prevalentemente attribuibile ad altri, non a sé. Eppure, rispetto al gruppo cronologicamente più giovane, hanno depositato uno sguardo meno stereotipato, più ancorato alle reali condizioni di vita.
Quello che emerge è che l’età anagrafica non corrisponde più all’età “personale” e l’età sociale e culturale è tutta da definire. Non ci sono esempi precedenti, ed è questo che manca a chi invecchia oggi: non poter contare su modelli del passato.
Emerge da questa ricerca il bisogno di apprendere, di essere aggiornati, di avere conoscenze per districarsi nel mondo digitale senza essere un nativo digitale: questa, per il 54 % degli intervistati, è una delle condizioni essenziali per una buona anzianità.
Tra i partecipanti raccoglie consensi il cohousing, descritto come un’esperienza residenziale data dalla coesistenza di abitazioni private e spazi comuni che rendono possibile la custodia di un proprio spazio da abitare e la condivisione di servizi che permettono aiuto, sostegno e scambio.
L’indagine poi si addentra nel mondo della non autosufficienza, chiedendo ai modenesi su quali servizi e politiche è più utile puntare. Le risposte sono polarizzate su due opzioni: ricorso alla casa protetta per il 41 % (opzione privilegiata dagli uomini), potenziare i servizi domiciliari per il 49,8 % (opzione privilegiata dalle donne).
Infine, nei modelli preferiti figurano personalità come Liliana Segre e Rita Levi-Montalcini, ma anche icone che si distanziano dalla visione apparentemente stereotipata dell’anziano saggio, come David Bowie. Piacciono anche Gino Strada e Bernie Sanders, Andrea Camilleri, Renzo Arbore e il sociologo Bauman.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)