Di senolitici si è parlato solo negli ultimi anni, spesso nella formula “una mela al giorno toglie il medico di torno”, in quanto uno dei composti studiati si trova nelle mele. La Mayo Clinic americana suggerisce che queste nuove sostanze possano eliminare dal corpo le cosiddette“cellule zombie”: cellule normali che si dividono e danneggiano gravemente gli organi con un meccanismo tipico di molte malattie della vecchiaia: Alzheimer, Parkinson, artriti, molti tipi di tumori, declino cardiaco e respiratorio.
Il Dr. James Kirkland, direttore delle ricerche sull’invecchiamento alla Mayo Clinic, sostiene che la maggiore parte della gente non vuole vivere fino a 130 anni sentendosi 130enne, ma di certo vorrebbe vivere fino a 90 o 100 anni con la funzionalità dei sessant'anni. Nella sperimentazione, finora avvenuta su topi, due farmaci somministrati insieme (dasatinib, un anti-leucemico, e quercetina, un flavonoide presente nel tè verde, nel vino rosso e nelle mele) hanno prolungato la vita dei roditori del 30%. Sono già in corso i primi test con soggetti umani, finora con ottimi risultati che, più che allungare la vita, hanno protratto la vitalità dei soggetti trattati. Sarebbe una ottima notizia per i sistemi pensionistici che stanno dando forfait in tutto il mondo ma soprattutto in Italia dove i tassi di invecchiamento stanno creando un “tappo” alle ambizioni dei giovani, sempre più irritati per quella sorta di gerontocrazia che continua a occupare i nodi decisionali e di potere.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)