In occasione del convegno 'Healthytude', nella settimana milanese dedicata alla salute e al benessere, Donato Iacovone, Amministratore delegato di Ernst & Young Italia, ha sostenuto che la spesa per la sanità pubblica crescerà, nei prossimi anni, ad un tasso medio del 2,2% l'anno.
"In particolare, nel 2024, la spesa pubblica raggiungerà i 124 miliardi di euro, con un incremento annuo dell’1,3%, mentre la spesa privata aumenterà del 4,4% arrivando a toccare i 56 miliardi, di cui 50 di solventi, 4 di assicurazioni private e 2 di fondi sanitari integrativi. Il settore della salute e del benessere - continua Iacovone in una nota - si trova ad affrontare nuove importanti sfide". Una di queste è l'utilizzo delle tecnologie per migliorare la qualità della salute. Oggi le persone hanno un ruolo sempre più attivo nel gestire la propria salute e prevenire le patologie, adottando comportamenti sani in tema di nutrizione ed esercizio fisco e monitorando il proprio stato con l'uso delle tecnologie. Oggi un italiano su due monitora i propri progressi sportivi con tecnologie wearable e applicazioni smartphone. Nel 2017 l’investimento italiano in sanità digitale è stato pari a 1,3 miliardi di euro, ricordano da Ernest & Young.
L'invecchiamento della popolazione incide, oltre che sulla sanità e sulla previdenza, anche sul modello di organizzazione del lavoro. In Italia l’età media della popolazione ha raggiunto i 44,9 anni nel 2017 e dovrebbe arrivare a 50,2 anni nel 2061. In alcuni settori (Pubblica amministrazione e grandi aziende) l’età media dei lavoratori è già ben al di sopra dei 50 anni. Diminuisce, al contrario, la popolazione in età da lavoro: si prevede che in Italia nel 2040, le persone in età lavorativa saranno 31,5 milioni, in calo di 5 milioni rispetto ad oggi.
In Italia il cosiddetto dividendo demografico, cioè il contributo alla crescita economica fornito dall’aumento della popolazione attiva, è già divenuto negativo dai primi anni ’90 e, a condizioni invariate, non tornerà positivo prima del decennio 2051- 2060. Le risposte più condivise a tale situazione non sono solo lavorare più a lungo e meglio ma anche "lavorare di più tutti". Oggi, in Italia, il tasso di occupazione femminile è inferiore del 14,3% rispetto alla media Ue; quello dei giovani tra i 15 e i 24 anni è al di sotto del 17,9%.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)