Da nuovi studi, “più tempo” per trattare l’ictus, importante novità discussa al Congresso Sno in corso a Riccione. “Il problema del trattamento dell’ictus è sempre stato il tempo”, dichiara Maurizio Melis, Direttore Dipartimento Neuroscienze e Riabilitazione presso l’Azienda Ospedaliera G. Brotzu di Cagliari e presidente eletto di Sno. “Si dice ‘time is brain’, tempo è cervello, perché qualsiasi trattamento sinora era strettamente limitato alle prime ore: quattro ore e mezzo per quanto riguarda la terapia medica e sei ore per quella meccanica. In questo congresso sono state portate le grandissime novità di studi recentemente pubblicati, e sono venuti gli stessi autori a presentarli, come Raul Nogueira da Atlanta. Sono risultati clamorosi, grazie ai quali, selezionando i pazienti con particolari metodiche radiologiche – tac o risonanza – c’è la possibilità di estendere quella finestra terapeutica sino a ventiquattro ore in certe situazioni.”
(Fonte: tratto dall'articolo)