L'ictus risulta essere uno dei maggiori problemi di salute sia per quanto riguarda l'invalidità conseguente che come causa di morte. E' dimostrato che cure appropriate e tempestive non solo riducono l'incidenza della mortalità, ma anche delle disabilità che si accompagnano all'evento. Tutti dovrebbero essere in grado di agire allorché sopravviene l'ictus e i minuti sono fondamentali per contenerne le conseguenze.
I sintomi che devono indurre a chiamare il 118 per un intervento d'urgenza sono:
- debolezza muscolare o paralisi riguardante viso, braccia e gambe dello stesso lato del corpo (emiplegia);
- una improvvisa difficoltà a parlare;
- difficoltà visive: perdita della capacità di vedere di un occhio o riduzione a metà o totale del campo visivo;
- perdita improvvisa dell'equilibrio associato a vertigini.
Possono poi subentrare altri sintomi come: mal di testa violenti, accompagnati da nausea, perdita di coscienza: da semplici stati di sonnolenza al coma.
Si possono considerare due tipi di ictus:
1. l'attacco ischemico cerebrale, (circa 85% dei casi) che è il più frequente, si verifica quando un coagulo di sangue ostruisce un vaso sanguigno cerebrale e può essere di tipo embolico o trombotico. Nel primo caso, l’ischemia è dovuta ad un embolo, ovvero un grumo di sangue che proviene da altre parti del corpo. Nel caso dell'ischemia trombotica, invece, l’ostacolo è costituito da un coagulo di sangue, che si forma direttamente nel vaso sanguigno interessato.
Sono soprattutto le patologie cardiovascolari, l’età avanzata e uno stile di vita non corretto a predisporre verso problemi di ischemia cerebrale. Ad aumentare il rischio concorrono in particolare il fumo, l'alimentazione scorretta, l’obesità e la scarsa attività fisica.
2. Le emorragie cerebrali (15% dei casi) invece sono la conseguenza della rottura di una arteria del cervello con la conseguente formazione di un edema che comprime e danneggia il cervello.
(Sintesi redatta da: Laura Rondini)