L’ictus è una malattia complessa e pericolosa che può colpire all’improvviso e che riflette, alla base, un’alterazione della circolazione ematica cerebrale; il danno può essere determinato sia dall’ostruzione alla circolazione a causa di un grumo di sangue sia dalla fuoriuscita di sangue da un vaso nel cervello. L’ictus, in Europa, rappresenta la prima causa di disabilità e la sua incidenza aumenta dopo i 65 anni, anche se dati alla mano, si registra un sensibile aumento di casi anche nei giovani a causa dell’abuso di droghe e alcol. Per quanto riguarda le donne è necessario rilevare come spesso siano meno attente degli uomini alla prevenzione della condizione poiché tendono a non controllare come dovrebbero peso e pressione arteriosa, sono più sedentarie e anche quando si rivolgono al medico, tendono a essere vaghe, a minimizzare e quindi anche il personale sanitario non riesce a individuare bene, la presenza di una potenziale situazione di rischio. Ecco dunque che la condizione impone una corretta prevenzione e un trattamento adeguato, anche perché gli studi a disposizione testimoniano chiaramente che la somministrazione tempestiva di un farmaco trombolitico, entro le prime 4 ore e mezza o di un trattamento endovascolare entro le prime 6 ore riesce spesso a migliorare la prognosi, nei casi in cui questi trattamenti siano indicati. La diagnosi dunque deve essere FAST-veloce: l’acronimo inglese aiuta a ricordare che in caso di FACE ovvero di «bocca storta», ARM braccia deboli che non riescono ad alzarsi, SPEECH difficoltà ad esprimersi occorre immediatamente TIME, chiamare il 118. Solo così è possibile attivare la rete ictus e far ricoverare immediatamente il paziente in un’unità dedicata, le cosidette Stroke Unit.
(Fonte: tratto dall'articolo)