Nella gestione del paziente colpito da ictus ischemico il fattore tempo è determinante.
60 minuti – raccomanda il National Institute of Health (NIH) statunitense – da quando il malato entra in ospedale all’inizio della terapia di prima istanza, la trombolisi sistemica. La “golden hour”, come la chiamano gli esperti mondiali del settore, garanzia di efficacia della terapia di rivascolarizzazione, nei pazienti adeguati, con farmaci per via endovenosa in grado di sciogliere il trombo. Il Dipartimento di Emergenza e Accettazione (DEA) dell’ASL Città di Torino, diretto dal dott. Emilpaolo Manno, nella sede del presidio ospedaliero Maria Vittoria ha ottimizzato la tempistica di gestione del paziente, portandola a soli 23 minuti. Un record per la Regione Piemonte. Un risultato così performante è frutto di un periodo di miglioramento del “percorso ictus”, ottenuto nell’ambito del Progetto Angels, cui l’Ospedale Maria Vittoria ha aderito: un anno per identificare le criticità e risolverle, ottimizzare la propria organizzazione secondo un modello di interazione continua, con il coinvolgimento di tutti i professionisti (medici, infermieri, tecnici e oss) e di tutte le strutture afferenti al DEA e facenti parte del percorso ictus (Neurologia, Medicina d’Urgenza, Radiologia, Laboratorio Analisi) e testare i risultati raggiunti con una simulazione.
(Fonte: tratto dall'articolo)