Prima causa di disabilità nell’adulto e terza causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie, l’ictus cerebrale, che ogni anno colpisce nel nostro Paese circa 150.000 persone, può causare una vasta gamma di deficit funzionali che possono essere temporanei o permanenti.
La gravità dipende non solo dal tempo in cui il cervello è rimasto senza sangue ma anche dalla zona colpita: si possono presentare paresi degli arti superiori e inferiori, disturbi del linguaggio, difficoltà di deglutizione e di respirazione, oltre che problemi cognitivi e depressione. Solo il 25% dei pazienti sopravvissuti a un ictus guarisce completamente, mentre ben il 75% deve convivere con qualche forma di invalidità: di questi, una percentuale notevole, pari a circa il 50%, convive con un deficit così grave da non essere più autosufficiente.
In base agli ultimi aggiornamenti Istat, in Italia le persone disabili sono più di tre milioni, pari al 5,2% della popolazione e quelle che convivono con gravi limitazioni sono circa 1,5 milioni. Ben 6 disabili su 10 sono donne e questa differenza di genere appare ancora più marcata dai 65 anni in su; in particolare, per quanto riguarda l’ictus cerebrale, sono circa 1 milione in particolare le persone che sono sopravvissute con esiti più o meno invalidanti.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)