Grazie al ricovero in Stroke Unit e al successivo trattamento in centri di Neuroriabilitazione intensiva, il numero di pazienti che sopravvive all’ictus è in costante incremento. Questo straordinario risultato si accompagna però ad un parallelo incremento del numero di pazienti con grave disabilità da ictus che, dopo la dimissione dai reparti di riabilitazione ad alta intensività, ha il concreto rischio di entrare in una fase di cronicità senza speranza di ulteriore recupero. “Quando il paziente viene dimesso spesso entra in una terra di nessuno, e questo spesso significa interruzione anzitempo delle terapie e compromissione delle possibilità di recupero del paziente”, spiega prof. Vincenzo Di Lazzaro, responsabile dell’Unità di Neurologia e direttore della Scuola di Specializzazione in Neurologia dell’Università Campus Bio-Medico di Roma (UCBM). “Per questo – aggiunge – sono importanti i passi avanti compiuti dalla ricerca per portare fuori dagli ospedali e dalle cliniche, idealmente a domicilio del paziente, gli strumenti più avanzati per la riabilitazione post-ictus".
(Fonte: tratto dall'articolo)