Tre badanti su quattro fanno causa al proprio datore di lavoro, anche a distanza di alcuni anni. Lo dicono i dati diffusi da Cecilia De Pantz, segretario della Filcams Cgil di Padova, la quale precisa che i casi di sfruttamento non si contano e spesso sfociano in una causa diretta contro chi, per superficialità o speranza di risparmiare, sceglie di pagare in nero le donne, sempre più spesso straniere, che seguono i famigliari non autosufficienti.
Sono donne esauste che lavorano ben oltre le 54 ore settimanali previste dal Contratto Nazionale. Sul migliaio circa di richieste d'aiuto che pervengono allo sportello badanti della Cgil di Padova, sono circa 300 i casi di conciliazione o vertenza che il sindacato affronta, 100 dei quali ogni anno arrivano davanti al Giudice del Lavoro.
In famiglie che cercano di arrangiarsi come possono, emerge con sempre maggiore evidenza un sistema di cooperative, spesso evanescenti, che fanno dello sfruttamento delle operatrici il proprio modello di business. "Anche quando una famiglia spera di trovare in una cooperativa il soggetto di appoggio per un rapporto di lavoro legale e rispettoso, le sorprese non mancano - continua De Pantz - le lavoratrici vengono sottopagate e sfruttate, spesso sottoposte a veri e propri ricatti. Quando alla fine emerge la denuncia, spesso sono proprio le stesse cooperative a presentarsi alle famiglie chiedendo somme di denaro per far fronte alle cause che le badanti intentano. Un modello truffaldino che non va accettato in nessun caso."
(Sintesi redatta da: Evelina Mayer)