Un caffè a palazzo Fulcis (Bl) per far incontrare i famigliari di persone affette da demenza, in particolare da Alzheimer, e gli specialisti del settore. Obiettivo: ricevere (o dare) informazioni sulla malattia, i servizi disponibili sul territorio e come prendersi cura della persona affetta da questo morbo. Sono oltre 500 mila i casi in Italia di persone malate di Alzheimer e questo numero è tristemente in crescita. I dati che abbiamo all’Usl 1 Dolomiti seguono la tendenza nazionale con circa 3 mila casi accertati sul territorio e un incremento annuale di oltre 300 nuovi malati. Le attività proposte dal Centro Servizi per anziani, comprendono un laboratorio di stimolazione motiva attiva, il servizio di assistenza per malati di Alzheimer a domicilio e il gruppo di auto mutuo aiuto con cui, una volta al mese, le famiglie dei malati possono confrontarsi tra loro e con un operatore oltre a ricevere un supporto psicologico. Ora la società annuncia l’avvio del primo “Caffè Alzheimer” a Belluno. L’iniziativa rientra negli interventi realizzati dall’equipe del Progetto Alzheimer, finanziato dalla Fondazione Cariverona, che puntano a sostenere, a domicilio, gli anziani affetti da demenza e i loro famigliari. Proprio per questi ultimi nascono, da un’idea dello psicologo olandese Bere Miesen, i “Caffè Alzheimer”: un momento d’incontro in cui i partecipanti possono esprimersi con libertà ed essere ascoltati da esperte, in un’atmosfera informale.Ogni appuntamento ospiterà una figura professionale diversa, si alterneranno psicologi, educatori, logopedisti, fisioterapisti e altre figure legate al mondo della lotta alla malattia di Alzheimer. Durante ogni incontro, verrà garantito un servizio di intrattenimento e custodia per gli anziani che permetterà ai famigliari di partecipare all’appuntamento in tutta sicurezza e tranquillità.“Chicchi di memoria” si svolgerà ogni ultimo mercoledì del mese, dalle ore 16 alle ore 17,30.
(Sintesi redatta da: Mayer Evelina)