"La maggior parte del declino cognitivo che sperimentiamo in età avanzata rimane inspiegabile. Alcuni individui sono molto resistenti alle patologie del cervello legate all'invecchiamento, mentre altri possono essere particolarmente vulnerabili", spiega David Bennett, che dirige il Rush Alzheimer's Disease Center di Chicago. Insieme ad altri è autore di uno studio pubblicato su PLoS Medicine in cui descrive la scoperta di due geni, UNC5C e ENC1, che sarebbero associati a persone che invecchiano mantenendo memoria e funzioni cognitive migliori di quel che ci si aspetterebbe, data la quantità di patologie accumulate nel loro cervello. Insomma chi ha questi geni attivati non è che non subisca i danni dell'età, ma sembra non patirne gli effetti.
(Fonte: tratto dall'articolo)