La sorgente alimentare di vitamina D è scarsa: pochi cibi naturali la contengono e in quantità limitate, tanto da soddisfare solo il 10% circa del fabbisogno medio. La fonte maggiore è nei pesci grassi (salmone, sardine, tonno sgombro e merluzzo) e nei funghi secchi. Uno studio condotto in Italia su 1000 anziani over 65 ha verificato che l'introito giornaliero di vitamina D assunta con il cibo è di 3,7 microgrammi al giorno contro i 10 consigliati. Fortunatamente la vitamina D si può sintetizzare esponendo la pelle ai raggi ultravioletti del sole. Per i più giovani bastano tra i 5 e i 15 minuti per 4-5 giorni a settimana mentre, per i più anziani e per i soggetti con pelle scura, ci vogliono almeno 15 minuti per 5-6 volte a settimana. Anziani, donne in menopausa e persone con immobilità prolungata sono fra le categorie individuate fra quelle a maggior rischio di carenza da vitamina D.
(Sintesi redatta da: Antonella Carrino)