L'house-sharing, cioè la condivisione di un appartamento, non ha più età. Non solo gli studenti universitari, ma anche gli anziani rimasti soli cercano qualcuno con cui condividere l’abitazione. Si chiama cohousing e nasce dal disagio economico ma spesso è mosso dalla ricerca di compagnia. L’introduzione del cohousing per anziani comporta numerosi vantaggi. In primo luogo l’innovazione dei servizi di cura, grazie a pratiche di co-care capaci di risolvere i problemi assistenziali meno complessi. Non può sostituirsi alle cure fornite dagli specialisti ma spesso offre la possibilità ai cohouser di supportarsi reciprocamente nei periodi di maggiore difficoltà. Grazie alla aggregazione della domanda di servizi, il lavoro degli specialisti è ottimizzato; si riducono i costi sia per i gestori delle strutture che per i residenti. Il cohousing promuove anche l’invecchiamento attivo e il coinvolgimento sociale degli anziani, in quanto è considerato un ottimo antidoto per l’isolamento coinvolgendo la persona anziana nella vita degli inquilini.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)