Uno studio condotto dal reparto cardiologia dell’Ospedale San Giuseppe Multimedica di Milano su 120 persone tra i 75 e 80 anni e su 120 centenari ha rivelato che il cuore di quest’ultimi è più sano rispetto a quello dell’altra fascia di età. In particolare la fibrillazione atriale era presente nel 37% dei 75-80enni e solo nel 19% dei centenari. Le spiegazioni sono due: una di tipo statistico, poiché i centenari sono un gruppo già selezionato naturalmente (tra i 75enni ci sono anche quelli che a 100 anni non arriveranno). La seconda, più interessante e meritevole di successivi approfondimenti per i ricercatori, è che in molti centenari il cuore, all’inevitabile irrigidimento senile delle arterie, ha reagido inspessendo le pareti muscolari senza aumentare il volume delle cavità cardiache, rafforzandole. Una delle probabili motivazioni di questo potrebbe essere che i centenari hanno avuto una vita più sana, e che i 75-80enni siano la generazione che ha “saltato” sia il migliore stile di vita e di cibo dell’altro secolo che le nuove misure e campagne di prevenzione fatte da tutti i governi da alcuni anni. I centenari in Italia sono in crescita, nel 2002 erano 6.100 e oggi sono 16.000, e sembra che per superare il secolo non serva solo avere i geni giusti, ma si debba sin da giovani avere stili di vita adeguati e sani.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)