Le principali parole chiave perinterpretare la vita dell’anziano di domani sono, tra le altre: la solitudine, il benessere prodotto o meno dal supporto delle tecnologie, la disponibilità a guardare al futuro con serenità. La solitudine. Se il processo attuale di liquefazione della società e delle sue reti più o meno naturali dovesse continuare, la persona anziana rischierà di essere sempre più sola, priva di supporti familiari, esposta senza protezioni alle intemperie della vita. Possiamo pensare alla costruzione di nuove aggregazioni, che sostituiscano quelle distrutte; ma su quali basi si potranno sviluppare se non si hanno chiari i confini di una vita collettiva che abbia senso? La crisi sarà particolarmente drammatica per gli uomini, incapaci di costruire attorno a loro aggregazioni che diano significati alla vita. Per le donne la solitudine sarà meno drammatica, perché in grado di annodare i rari fili superstiti della rete comunitaria e perché meno dipendenti dai giudizi esterni e più ricche di capacità introspettive. Per tutti, però, la solitudine porterà ad una bassa qualità della vita, talvolta alla depressione, certamente all’aumento del rischio di malattie.
(Fonte: tratto dall'articolo)