Alcuni scrittori al Salone del libro di Torino hanno un forte interesse per il tempo perduto, come scriveva Marcel Proust. Lo fa in chiave di autobiografia la francese Annie Ernaux, 76 anni, che in «Memorie di ragazza» intraprende un viaggio dentro se stessa con una prosa cruda, potente, spietata. Lidia Ravera, invece il tempo lo studia, perchè ha sempre avuto, fin da piccola, la consapevolezza della morte. Il terzo tempo ha il titolo mediato dal rugby, è il momento di fine partita in cui ci si riconcilia. E’ un romanzo a chi ha paura di invecchiare, e la Ravera esorta i lettori a parlarne, a parlare anche della morte che va accettata. Avverte anche di diffidare delle regole per invecchiare bene, perché il terzo tempo è diverso per ognuno, perché dipende da cosa si è costruito e dalla capacità che si è avuta di cogliere le occasioni.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)