Fatica, rabbia, frustrazione sono i sentimenti del familiare che vive con una persona malata di Alzheimer. Dedica tanto tempo ed energia per stargli vicino, per prendersi cura di lui nel modo migliore eppure questi non migliora, anzi, peggiora di anno in anno. Ai problemi della malattia si aggiunge un senso di impotenza e di inadeguatezza.
Il familiare si chiede: "Faccio bene a comportarmi così?", "È colpa mia se peggiora?".
Queste considerazioni sono il punto di partenza per cercare delle soluzioni che permettano al familiare di ottenere un certo benessere e una felicità possibile, nonostante la malattia.
Ma come si può fare?
Il Gruppo ABC - di cui questo libro illustra il metodo - si propone come un gruppo di autoaiuto in cui i familiari, guidati da un conduttore, imparano a diventare dei curanti esperti. Le riunioni si svolgono in cerchio con 8-15 familiari. Non si discute: ciascuno è libero di raccontare la propria esperienza, di ascoltare quella degli altri e di portare a casa le idee e i suggerimenti che per lui sono più importanti.
Al centro dell'attenzione ci sono le conversazioni della vita quotidiana, gli scambi di parole e di silenzi che costruiscono la relazione tra familiare e malato.
Nel corso degli incontri il conduttore accompagna i partecipanti in un cammino, i Dodici Passi, che serve loro per diventare più competenti nell'affrontare i problemi di tutti i giorni. Partecipando al gruppo, il familiare ottiene dei cambiamenti piccoli ma significativi: se prima degli incontri si sente perso, insicuro e carico di sensi di colpa, dopo si sente meno solo e meglio equipaggiato per affrontare i problemi posti dalla malattia e riuscire a essere più sereno.
Il volume si rivolge in primo luogo agli operatori che si occupano dei familiari: psicologi, medici, educatori, terapisti occupazionali e tutti i professionisti che operano nelle strutture per anziani. In secondo luogo proprio ai familiari, che ne possono trarre spunti utili per avviarsi verso una felicità possibile, seguendo il cammino dei Dodici Passi. (Fonte: www.francoangeli.it)