Nel libro di Lynda Gratton e Andrew Scott The 100-Year Life. Living and Working in an Age of Longevity si parla di come bisognerà ridisegnare la vita sapendo che div a verso un’aspettativa di vita di appunto 100 anni. Una vita media più lunga costituisce un progresso dell’umanità, ma avrà conseguenze su tutte le stagioni della vita. Figli più tardi, lavorare più a lungo e cambiando tipo di impiego, e un processo di apprendimento più lungo degli odierni venti, trent’anni. Ci sarà maggior mescolamento tra le generazioni, più tempo e più occasioni per rinnovare i propri saperi e le proprie passioni. Tutto questo una grande dose d’innovazione, intelligenza e flessibilità nell’adottare una prospettiva che copra l’intero arco della vita: nell’istruzione e nella sanità come nel fisco, nella previdenza o nell’organizzazione del lavoro. Tutto questo facendo attenzione a non lasciare che i benefici di una vita lunga e buona siano ristretti a pochi, ma che vengano largamente condivisi.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)