Sono quasi 1,3 milioni i nuclei di anziani in Italia che hanno un’abitazione di proprietà che vale almeno 200mila euro ma che dispongono di un reddito inferiore ai 20 mila euro annui. Più alta (21%) la percentuale di anziani che possiedono una casa, ma hanno una capacità di risparmio basso o nullo. Sull’argomento è intervenuto il professor Luca Beltrametti con lo studio «House rich, cash poor» condotto per la Fondazione Cariplo, e presentato il 2 ottobre, in occasione della festa dei nonni. L'obiettivo dell'indagine è quello di spingere a riflettere sulla ricchezza immobiliare degli anziani italiani e su come questa possa essere messa in circolo. Ciò favorirebbe un maggior reddito (anche per le spese sanitarie) dei legittimi proprietari e sarebbe di aiuto per figli e nipoti. Sono inoltre in aumento gli anziani senza figli, che hanno una bassa motivazione a lasciare l’eredità. Gli strumenti finanziari fino ad ora a disposizione per ricavare liquidità dall’immobile, cioè la vendita tramite nuda proprietà o, dal 2015, il prestito vitalizio ipotecario, non hanno avuto buona accoglienza tra gli anziani, anche per motivi psicologici. Si è così dato vita a ulteriori iniziative che potrebbero tranquillizzare gli anziani: dalle attività di informazione-consulenza fino alla creazione di un fondo chiuso di investimento immobiliare specializzato per acquisto di nude proprietà o anche la cartolarizzazione dei prestiti vitalizi. E’ necessario, per la crescita e il sostegno del welfare, che società e finanza lavorino insieme.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)