Grazie alla tecnologia, è possibile seguire sempre meglio i malati di Parkinson tramite i sensori indossabili che permettono di trasmettere i dati al curante che può così personalizzare le terapie. Sono ormai numerosi questi strumenti; per esempio, grazie ad un’app installata su 6.148 smartphone, due Università americane e una inglese hanno potuto valutatare in remoto le variabili che ci sono durante la giornata nella malattia, permettendo ai medici di ottimizzare le strategie di trattamento. E’ inoltre possibile ampliare le conoscenze sull’andamento della malattia e individuare i predittori delle sue varie fasi per arrivare a diagnosi più corrette e a terapie più mirate. Il PD-Watch, acronimo di Parkinson’s disease-watch, cioè orologio da Parkinson, riesce a distinguere i disturbi del movimento dai movimenti normali, mentre l’accelerometro da polso raccoglie dati che permettono di monitorare i parametri spazio-temporali della marcia. Altri sensori, con loro precisione, permettono di individuare predittori altrimenti non percepibili dal medico.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)