Il consumo regolare di peperoncino riduce il rischio di infarti e ictus facendo calare la mortalità del 13%. Lo dimostra un ampio studio dell’Università del Vermont, pubblicato su Plos One. Gli esperti statunitensi hanno analizzato i dati relativi ad oltre 16.000 persone, le cui condizioni di salute sono state monitorate per circa 20 anni nell’ambito della National Health and Nutritional Examination Survey III. Mettendo in relazione le abitudini alimentari con i dati clinici e le varie cause di morte, è emerso che infarti e ictus fanno meno vittime tra gli amanti del peperoncino, il cui rischio di morte complessivo risulta più basso del 13%. Secondo gli stessi autori dello studio non è ancora chiaro il meccanismo con cui il peperoncino riduce la mortalità: la capsaicina, il principio attivo del peperoncino, giocherebbe comunque un ruolo centrale nei meccanismi molecolari e cellulari che prevengono l’obesità e modulano il flusso sanguigno nelle coronarie; inoltre, potrebbe avere proprietà antimicrobiche capaci di influenzare indirettamente anche la flora batterica intestinale.
(Sintesi redatta da: Marcello Mamini)