Il Parkinson, nella sua evoluzione lenta ma progressiva, causa una degenerazione neuronale che porta a produrre sempre meno dopamina e a perdere gradualmente il controllo dei movimenti. Per contrastare la malattia, molti studi hanno dimostrato e confermato gli effetti positivi dell’attività fisica, anche se in molti pazienti non si sono ottenuti risultati soddisfacenti proprio a causa della difficoltà di compiere alcuni movimenti specifici.
Da qualche anno, come metodo per rallentare l’evoluzione del Parkinson, sta prendendo sempre più piede la danza. Ballare, infatti, facilita l’attivazione di aree neuronali che normalmente sono ridotte a causa della malattia e incorpora movimenti specifici contro cui i pazienti lottano quotidianamente (camminata all’indietro, frequenti pause e riavvii del movimento, cambiamenti di direzione e una vasta gamma di movimenti veloci).
(Sintesi redatta da: De Felicis Dario)