Papa Francesco ha parlato a Roma, durante il tradizionale incontro di inizio Quaresima, delle varie età del ministero presbiterale, sottolineando ricchezze, peculiarità ele sfide dei tre periodi della vita. Per i preti giovani li ha spinti a trovare il proprio stile sacerdotale, tenendo presente i propri limiti, suggerendo di cercarsi anche una guida, un uomo saggio con cui confrontarsi. Il Pontefice ha poi incoraggiato i preti che sono tra i quaranta e i cinquanta anni, rilevando che è il momento “della potatura e della prova”, facendo una similitudine tra il prete e un marito nel matrimonio dopo igli anni dell’innamoramento e delle emozioni giovanili. Per cui è nel momento in cui ha bisogno di avere una guida per il discernimento e dedicarsi di più alla preghiera, perché è pericoloso andare avanti da soli, ed è il tempo delle tentazioni, di cui non ci si deve vergognare, ma bisogna non cedere. Per i preti anziani infine, Papa Francesco ha avuto parole di incoraggiamento, perché il tempo li ha resi più saggi e anche i fedeli, nella confessione, si sentono più in sintonia se vedono uomini più “accoglienti”. I preti in età veneranda possono quindi fare molto, perché sono figure che non intimoriscono e che sono capaci di ascoltare e comprendere il dolore altrui
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)