Esperienza del Progetto sulla Fragilità svolto a Bologna nel 2012 per supportare l'anziano fragile. Si è cercato di individuare la distribuzione territoriale della fragilità per affrontare concretamente le diseguaglianze che possono condizionare pesantemente la salute di una popolazione. L'azienda Usl di Bologna ha sperimentato nel suo Comune un modello probabilistico per attribuire a ciascun cittadino residente di età superiore o uguale a 65 anni un "livello di fragilità", indice che esprime la possibilità di incorrere in un evento di salute negativo. Obiettivi principali del progetto sono: monitoraggio della fragilità della popolazione; identificazione delle persone più a rischio di non autosufficienza non conosciute ai servizi sociali e sanitari e loro monitoraggio; presa in carico “a bassa intensità” delle persone con fragilità medio-alta, coinvolgendole in iniziative di socializzazione e di corretti stili di vita; la promozione dell’invecchiamento attivo dei cittadini anziani meno fragili, stimolandoli e impegnandoli anche in associazioni di promozione sociale e di volontariato; la valorizzazione del capitale sociale locale, stimolando un lavoro di rete, collaborazione e integrazione tra questi e i servizi pubblici. Il Progetto fragilità inoltre, a partire dal 2012 bandisce un concorso annuale per le associazioni del terzo settore per la progettazione e lo sviluppo di azioni di sostegno alla popolazione fragile. Si sta sviluppando anche un portale (www.bolognasolidale.it) per mappare e raccogliere l’offerta del volontariato nel territorio, per permettere alle persone anziane di individuare in modo mirato l’attività, l’iniziativa o l’associazione più rispondente alla condizione di fragilità di ciascuno, favorendo anche, per le persone più attive, un accesso al volontariato.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)