Specchio dei tempi, la Fondazione del giornale La Stampa, con dell’associazione Aslan hanno portato in 5 case di riposo torinesi la pet therapy tramite quattro cani, Noah, Alice, Cloe e Willy, dei veri i terapeuti a quattro zampe. Le bestiole sono addestrati per coccolare e interagire con persone con difficoltà motorie e intellettuali, sotto la guida dell’educatrice Antonia Tarantini, del veterinario Mauro Ferri e della psicoterapeuta Valeria Benenti. L’efficacia della pet therapy è subito evidente, come racconta l’educatrice: «Quando entriamo nelle case di riposo c’è sempre silenzio. Basta che un ospite veda uno dei cani che tutti improvvisamente tornano vispi. I benefici della pet therapy per anziani passano attraverso il tatto, il gioco e la socialità. Accarezzare un cane rilassa, rompe il silenzio e allontana i pensieri negativi. Il divertimento produce benefici psicosomatici e l’interazione è occasione anche di confronto e solidarietà con gli altri. Siamo stati accolti benissimo, e cosa che non si aspettavano dalle case di riposo è che da questa esperienza trovano beneficio anche gli operatori socio-sanitari. C’è molta empatia, che risveglia nell’anziano anche voglia di autonomia. Infatti ogni settimana diamo dei piccoli compiti, come preparare le ciotole con l’acqua, spazzolare il pelo, pulire le zampe. È un appuntamento molto atteso: dà benefici anche sui malati di Alzheimer e su chi è stato colpito da ictus». A prender parte all’attività sono l’istituto Buon Riposo di via San Marino 10, il Piccole Sorelle dei Poveri di corso Francia 180, la Casa dell’Immacolata di via Gaspare Saccarelli 6, la casa di riposo San Gaetano di Lungodora Napoli 76 e la casa famiglia per anziani di corso De Gasperi 36, a Rivoli.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)