Secondo gli studi di Sergio Della Sala (Università di Edimburgo, UK) e Nelson Cowan dell'Università di Missouri (Usa), brevi periodi di riposo possono aiutare gli anziani a migliorare la memoria spaziale, favorendo la memorizzazione di punti di riferimento e potenziando la capacità di fare mappe cognitive anche in ambienti virtuali. I vantaggi sono stati dimostrati su pazienti neurologici e persone ai primi stadi del morbo di Alzheimer. Gli scienziati hanno fatto un esperimento, mostrando ai partecipanti liste di 15 parole. Poi li hanno divisi in due gruppi: il primo gruppo ha continuato a fare test cognitivi, il secondo è stato mandato in una stanza buia a riposare. Dopo 10 minuti si è verificato quale dei due gruppi avesse memorizzato meglio la lista. I risultati sono stati sorprendenti: mentre sui due pazienti più gravi non c'erano stati benefici, per tutti gli altri i risultati erano evidenti. Chi aveva riposato triplicava il numero di parole ricordate, raggiungendo quasi gli standard di chi non aveva danni neurologici.
(Sintesi redatta da: D'Amuri Vincenzo)