L'incontro sempre più frequente, tra badanti straniere e pazienti locali ha il sapore della sfida. Questo "dialogo" tra due culture è ancora più difficile se la badante è un robot. Antonio Sgorbissa, professore di robotica all'Università di Genova è a capo d'un progetto per la realizzazione di robot culturalmente competenti e sistemi di sensori ambientali per il sostegno degli anziani. Sgorbissa ha poco più di due anni di tempo per sviluppare al dipartimento di robotica il cervello di un robot che sappia adeguarsi al contesto culturale del paziente e alle sue caratteristiche individuali. "Il robot, spiega Sgorbissa, dovrà essere tra le altre cose, capace di ricordare agli assistiti di prendere le medicine, indossare il vestito giusto, preparare la cena". Una volta realizzato il robot, potrà dimostrare con le sue competenze culturali un apporto indispensabile per la qualità della vita di molti pazienti.
(Sintesi redatta da: Nardinocchi Guido)