In un documentario John Berger, scrittore inglese, studioso di arte e di fotografia, ha parlato delle rughe delle persone: il filmato era dedicato alle case crollate o abbandonate nella Pianura padana, che in breve tempo divengono dei ruderi. Berger diceva che nella nostra società, ossessionata dal futuro, le vorrebbero eliminare le proprie rughe, di cui si vergognano. Invece le rughe sono il segno del tempo che passa, indice di qualcosa che ha un valore proprio perché passato attraverso il setaccio del tempo. Le immagini degli anziani della Carnia realizzate nell’ambito di un progetto dell’associazione Paularo Photo Lab, riflettono volti di persone vitali, allegri, in cui il tempo ha inciso in orizzontale e in verticale, senza scalfire l’energia che traspare dagli sguardi. Le immagini sono state fatte dai giovani fotografi della Carnia che le hanno realizzate nella regione, tra amici, parenti, conoscenti, tutti descritti dal nome o dal sopranome. Tutti scatti pieni di amore, in cui si intravvede il desiderio di imparare da quei visi la difficile, ma incontrovertibile, arte del vivere a lungo. E bene.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)