Poi un giorno riceve una lettera: la madre di Veronica, una sua vecchia fidanzata, gli ha lasciato cinquecento sterline e il diario di Adrian Finn, il compagno di college che gli aveva soffiato proprio Veronica. È così che il protagonista abbandona le sue sicurezze e comincia un viaggio a ritroso nella propria giovinezza, tra amici "affamati di libri e di sesso", tradimenti e menzogne, fino allo svelamento di una ferita mai rimarginata: la verità su Adrian, il più brillante dei suoi amici brillanti, morto suicida a ventidue anni, nel bagno di casa. Il diario di Adrian, il racconto degli ultimi mesi della sua vita, potrebbe svelare a Tony come sono andate veramente le cose: ma né lui né il lettore sono pronti ad affrontare una cosi profonda ridiscussione delle proprie convinzioni. L'unica cosa che ora Tony capisce è di non aver mai capito nulla. Anzi, impara anche un'altra cosa: "di colpo mi resi conto che questa poteva essere una differenza tra la gioventù e la vecchiaia: da giovani immaginiamo differenti futuri per noi stessi; quando siamo vecchi, immaginiamo differenti passati per gli altri". Se è vero che la verità ci renderà liberi, è altrettanto vero che lo farà solo dopo averci tolto tutto: in particolare le certezze con cui puntelliamo la nostra identità.
(Fonte: www.lafeltrinelli.it)