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Il sostegno ai caregiver familiari di anziani a Torino

Prospettive Sociali e Sanitarie, 4, XLV, 2015, pp.16-20

Interventi svolti dal 2000 a favore della popolazione anziana di Torino riferiti al coinvolgimento attivo dei caregiver familiari all’interno di contesti formativi e di supporto alle attività di cura.  L'obiettivo era la costruzione di un progetto di sostegno attraverso azioni differenziate, mirate a raggiungere domande e contesti eterogenei. Il progetto prevedeva: 1. Attivazione di sperimentazioni volte a sostenere le famiglie nel complesso compito di prendersi cura. 2. Forte investimento cittadino rispetto alla ristrutturazione di un sistema articolato e qualificato delle progettualità domiciliari sociali e sociosanitarie con un coinvolgimento sia delle ASL sia del terzo settore. 3. Utilizzazione delle sperimentazioni già attivate, in particolare il progetto Ring, per costruire percorsi e strumenti riproducibili sulla città . 4. Sviluppo di iter formativi per rafforzare competenze rispetto alla conduzione di gruppi per caregiver (2011). È emerso infatti quanto sia importante che l’attività di sostegno ai caregiver diventi parte integrante delle progettualità domiciliari. Per questo Torino ha investito risorse nella progettazione e realizzazione di corsi rivolti ai propri operatori sociali per la formazione di conduttori di gruppi, per favorire nuove connessioni tra forme di aiuto individuale. In questo scenario è stata inserita la partecipazione al Bando Home Care Premium, progetto che nella parte dedicata ai caregiver dava la possibilità a questi ultimi di scegliere tra due proposte di supporto; una di gruppo, dove il caregiver aveva la possibilità di confrontarsi per esplorare e condividere la propria situazione di vita e per apprender strategie di gestione del proprio ruolo. In questa tipologia di proposta i destinatari potevano a loro volta scegliere tra una metodologia di lavoro di gruppo strutturata e maggiormente centrata ad apprendere strategie di taglio cognitivo comportamentale di fronteggia mento di situazioni quotidiane critiche (gruppi Ring) o una metodologia di lavoro di gruppo maggiormente centrata a facilitare processi di self help e di self empowerment. La seconda proposta era per un percorso di auto-formazione attraverso una piattaforma di e-learning appositamente costruita per la formazione dei caregiver. Il Progetto europeo Ring (Trasferring supports for caregivers) è partito a Torino nel 2009, la sua finalità si è concentrata sull’offerta di un pacchetto formativo mirato a sostenere i caregiver nella loro relazione d’aiuto. Il kit Ring, nato da tale esperienza, si compone di tre strumenti: 1. una Guida per chi si prende cura, elaborata dalla Fondazione Istituto ospedaliero di Sospiro (Cremona), ovvero una guida informativa per i caregiver sulle varie forme di demenza, offre informazioni sul loro decorso, e indicazioni semplici e concrete sull’approccio al malato e sulla gestione di problemi nella quotidianità della cura; 2. un Programma psico-educazionale per il sostegno emotivo ai caregiver di pazienti affetti da Morbo di Alzheimer predisposto dalla Fondazione Ingema di San Sebastián (Spagna), strumento per acquisire consapevolezza rispetto alla propria ansia e tensione. 3. un DVD, Caregiving: lampi di verità dal cinema, messo a punto dal Centro Maderna (Stresa), contenente frammenti di film sul tema della cura, utilizzato in ambiti formativi quale supporto didattico. L’aggregazione integrata dei tre strumenti consente di disporre di una proposta formativa nell’ambito della relazione d’aiuto per il miglioramento delle condizioni psico-fisiche del caregiver. Alla fine della formazione molte persone hanno deciso di proseguire gli incontri in modo autonomo dando avvio ad un gruppo di automutuo aiuto. La seconda modalità del progetto propone un percorso in autoformazione, pensato per raggiungere caregiver che preferivano seguire attraverso il web. Ogni iscritto ha avuto a disposizione la consultazione della versione digitale della Guida per chi si prende cura, del Progetto Ring; la lettura di schede di film significativi per chi si occupa della cura dei propri familiari in condizione di non autosufficienza; l’utilizzo di strumenti di didattica interattiva tratti dal Manuale psico-educazionale per il sostegno emotivo ai caregiver (Progetto Ring); la presenza di una bibliografia e una “sitografia” guidate, con riferimenti a documenti per letture autonome sull’argomento. In conclusione l’articolazione dei percorsi di sostegno realizzati nell’anno 2014 ha consentito di raggiungere una platea discretamente ampia di caregiver, permettendo di sperimentare un’organizzazione e un sistema di supporto sostenibile e riproducibile in altri contesti. Le diverse metodologie utilizzate hanno dimostrato come sia importante differenziare le offerte, nella consapevolezza che i bisogni del caregiver sono diversi come sono diverse le storie di cura. Si potrebbe prevedere per il futuro una fase di co-costruzione di percorsi e proposte che vedano coinvolti i familiari stessi, non solo più destinatari, ma co-attori e protagonisti di questo nuovo modo di pensare “la cura”.

(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)

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Autore (Cognome Nome)AA. VV.
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2015
Pagine16-20
LinguaItaliano
OriginaleNo
Data dell'articolo19000101
Numero4
Fonte
Approfondimenti Online
FonteProspettive Sociali e Sanitarie
Subtitolo in stampaProspettive Sociali e Sanitarie, 4, XLV, 2015, pp.16-20
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)
VolumeXLV
Approfondimenti
AA. VV.
Parole chiave: Buone pratiche Caregiver caregiving Cure a domicilio Formazione ed educazione Formazione degli operatori