È estremamente affascinante il mondo del Tai Chi: l’antica arte marziale cinese, nata come strategia di combattimento, sta infatti rivelando un effetto “collaterale” molto interessante. Può essere di grande aiuto per la salute, tanto da diventare uno strumento efficace per contrastare l’artrosi delle ginocchia in particolare nelle persone in sovrappeso. A dirlo è una ricerca che ha confrontato gli effetti sulle articolazioni dei movimenti regolari e lenti che fanno parte della cultura cinese con le classiche terapie fisiche.
Lo studio, coordinato da Chenchen Wang, che dirige l’area reumatologica del Center for Complementary and Integrative Medicine al Tufts Medical Center di Boston, è stato annunciato sul sito web della rivista. L’indagine ha preso in esame 200 persone, di età media di 60 anni, per la maggior parte in sovrappeso. La popolazione in esame è stata divisa in due gruppi: il primo è stato trattato con un istruttore di Tai Chi con sessione due volte la settimana per dodici settimane, il secondo ha fatto con la medesima cadenza sessioni di terapia fisica in ospedale per sei settimane. Tra le evidenze positive per l’arte marziale, oltre al miglioramento dello stato di salute delle giunture, un dato significativo: l’umore risultava nettamente migliore tra quanti si allenavano al Tai Chi rispetto a quanto osservato nel gruppo di controllo ospedaliero.
(Fonte: tratto dall'articolo)